Riforma sull’abuso d’ufficio: le prime applicazioni

Con Sentenza n. 15835 del 14 aprile 2023 la Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, ha applicato la riforma intervenuta nel 2020 definendo i limiti della fattispecie incriminatrice (D.L. 76/2020, convertito in L. 120/2020).
La Corte ha precisato che la recente riforma del reato di cui all’art. 323 c.p. ha inciso sull’ambito applicativo della norma, operando una abolitio criminis parziale. La fattispecie è stata limitata sia sul versante della rilevanza degli atti discrezionali, sia su quello delle norme di legge che si assumono violate.
È stata infatti esclusa la rilevanza penale ex art. 323 c.p. di tutte le violazioni di norme contenute all’interno di regolamenti o di norme di non scritte da cui non siano ricavabili regole di condotta specifiche ed espresse, o che comunque lascino residuare margini di discrezionalità nell’azione del pubblico ufficiale.
La condotta di abuso deve quindi consistere nella sola violazione “di regole specifiche, così da impedire che si sussuma nell’ambito della fattispecie tipica anche l’inosservanza di norme di principio”.