Approfondimenti

La presunzione di distribuzione degli utili extracontabili nelle organizzazioni societarie a ristretta compagine sociale

Con l’ordinanza n. 16035 del 16 giugno 2025, la Corte di Cassazione, Sezione V, ha delineato con l’operatività della presunzione di distribuzione degli utili extracontabili nelle società a ristretta base sociale. Il caso di specie riguardava una società per azioni e i relativi soci, coinvolti in una controversia relativa agli avvisi di accertamento per l’anno di imposta 2015. La Corte ha chiarito che la presunzione di distribuzione degli utili extracontabili opera non soltanto nell’ipotesi di accertamento di maggiori componenti positivi […]

Log di navigazione in Internet e metadati delle e-mail dei dipendenti: la sanzione del Garante

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali con Provvedimento del 29 aprile 2025 ha concluso un’istruttoria nei confronti della Regione Lombardia. L’indagine, avviata d’ufficio, ha preso in esame la gestione dei dati personali dei lavoratori, con particolare attenzione ai metadati della posta elettronica, ai log di navigazione Internet e ai dati delle richieste di assistenza tecnica. Il risultato è stato una sanzione complessiva di 50.000 euro e una serie di prescrizioni stringenti a tutela della privacy dei lavoratori nel […]

Comporto e onere della prova: spetta al dipendente provare che le assenze sono dovute a malattia professionale.

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 14157 del 27.05.2025, precisa che spetta al lavoratore provare che alcune assenze sono dipese da malattia professionale addebitabile a responsabilità del datore di lavoro e, dunque, che non sono imputabili ai fini del superamento del periodo di comporto. Il caso prende le mosse dal ricorso depositato dal lavoratore con il quale impugnava giudizialmente il licenziamento per superamento del periodo di comporto. La Corte d’Appello aveva rigettato la domanda, in quanto aveva ritenuto non […]

Il mancato passaggio di livello contrattuale non integra lo straining

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12518 del 12.05.2025, stabilisce che la decisione dell’Ente datore di lavoro di mettere a concorso un passaggio di livello invece di assegnarlo ad un proprio dipendente avente i titoli per ricoprire la superiore qualifica non integra una ipotesi di straining nei confronti di quest’ultimo. Il fatto prende le mosse dal ricorso depositato da un pubblico dipendente al fine di ottenere il risarcimento del danno da straining. Secondo il dipendente, tale diritto derivava dalla condotta del […]

La banca non risponde se il correntista imprudentemente divulga i codici di accesso

Nel caso esaminato dal Tribunale di Taranto, un correntista aveva adito il Tribunale sostenendo di essere stato vittima di una truffa complessa, evoluzione del phishing che combinava vishing (tramite una chiamata apparentemente dal numero verde della banca) e smishing (con un SMS contraffatto). A seguito di queste interazioni, il cliente era stato persuaso a fornire i propri codici di sicurezza, inclusi gli OTP (One Time Password), il che aveva permesso l’effettuazione di due prelievi non autorizzati dai suoi conti correnti. […]

La vendita a terzi dell’immobile dopo il recesso non costituisce inadempimento

La vicenda trae origine dal contratto preliminare stipulato tra le parti per l’acquisto di un appartamento, con versamento di un importo a titolo di caparra confirmatoria. Durante un sopralluogo, il promissario acquirente riscontrava gravi difetti nell’immobile, tra cui il rischio di crollo del tetto e la mancanza delle necessarie autorizzazioni edilizie e certificazioni energetiche. Di conseguenza, il promissario acquirente esercitava il recesso dal contratto preliminare ex art. 1385 c.c. e richiedeva la restituzione del doppio della caparra. Successivamente il promissario […]

Dimissioni per fatti concludenti: le conseguenze previdenziali

Con l’entrata in vigore del Collegato Lavoro, l’assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato al rapporto di lavoro o, in assenza di disposizione contrattuale, superiore a quindici giorni può costituire ipotesi di dimissioni del lavoratore per fatti concludenti. In tal caso, non trovano applicazione le formalità richieste dall’art. 26 del D.lgs. n. 151/2015 per le dimissioni volontarie. Resta, invece, in capo al datore di lavoro l’onere di comunicare l’avvenuta cessazione alla […]

È lecita la registrazione di una conversazione privata

La Commissione Medica di Disciplina dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Enna aveva sanzionato una dottoressa per aver registrato, senza autorizzazione, una conversazione privata con un collega sul luogo e in orario di lavoro per violazione dell’art. 58 del Codice deontologico, per la violazione del dovere di rispetto reciproco e fiducia nei confronti di un collega. La registrazione era stata effettuata per utilizzarne il contenuto come prova contro il collega denunciato dalla dottoressa per abuso di ufficio […]

Concorrenza sleale: l’interdipendenza tra canali di vendita tradizionali e digitali.

Con ordinanza n. 626/2025, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di concorrenza sleale, affrontando la questione della comunanza di clientela tra imprese operanti su canali di vendita diversi. La decisione in commento chiarisce come la concorrenza tra operatori economici possa configurarsi anche nell’ipotesi in cui un soggetto si avvalga di punti vendita fisici e il soggetto, invece, operi per il tramite piattaforme digitali, purché entrambi si rivolgano a una clientela accomunata dallo stesso bisogno di mercato. […]

Anche la persona fisica risponde del reato di assunzione di lavoratori irregolari ex art. 22 D.lgs. n. 286/1998.

È il principio ribadito anche dalla Corte di Cassazione penale con sentenza n. 37866 del 15.10.2024. Nel caso di specie, il sig. A.A. aveva assunto alle proprie dipendenze una signora extracomunitaria di nazionalità moldava, priva di regolare permesso di soggiorno, affinché accudisse i genitori anziani. Preliminarmente, il Tribunale di Cosenza aveva ritenuto il sig. A.A. responsabile del reato di cui all’art. 22 del D.lgs. n. 286/1998. Successivamente, la Corte di Appello di Catanzaro aveva riformato la sentenza di primo grado, […]